Proposte per la revisione dello Statuto della Fondazione MPS

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“Il virtuoso Sistema Siena si è involuto in un gorgo di clientelismo provinciale che ha inghiottito tutto, dall’Università alla Banca, dal Santa Maria della Scala al Comune e che minaccia ogni altra istituzione distruggendo ogni prospettiva . L’enorme quantità di quattrini che il Monte dei Paschi faceva piovere sui buoni e sui cattivi ha portato ad una degenerazione in cui non contano più la qualità dei progetti e delle persone, ma l’affiliazione e la spartizione”.
 
E’ da questa accertata premessa che il Circolo Città Domani – Sinistra per Siena, il Circolo Peppino Impastato dell’Italia dei Valori e il Circolo Viro Avanzati del Partito della Rifondazione Comunista sono partiti per sottolineare il carattere politicamente corruttivo di alcune norme dell’attuale Statuto della Fondazione e per chiedere alla società civile senese e agli organi competenti per la sua revisione uno straordinario e immediato impegno capace di imporre una svolta e una riscossa civile. La Fondazione ha mancato clamorosamente gli obiettivi minimi stabiliti dagli articoli 3, 4 e 5 del proprio statuto contravvenendo in particolare il principio essenziale della salvaguardia della consistenza del suo patrimonio e la sua valorizzazione e non ha vigilato per evitare che la banca venisse certificata come “spazzatura”. Questa drammatica situazione si è verificata in quanto la Fondazione ha prestato un’attenzione pressoché esclusiva ad una distribuzione di utili dati per certi che non scontentasse nessuno, alimentando un sistema di clientele e un sottobosco di potere in assoluto contrasto con molte norme dell’attuale statuto. La Fondazione stessa è diventata un organo autoreferenziale ben poco attenta al suo ruolo di azionista di riferimento del Monte dei Paschi e priva di capacità di selezionare le politiche che avrebbe dovuto esprimere. In molti campi la sua struttura, già eccessiva, ha prodotto una molteplicità di centri di spesa (società controllate e partecipate, incarichi di consulenza) generando costi assolutamente insostenibili. Da ultimo la Fondazione – attraverso la sua Deputazione Amministratrice – ha abdicato ai propri poteri e alle prerogative tipiche assegnate dalla legge all’assemblea degli azionisti a favore della presidenza e del consiglio di amministrazione. Per produrre una nuova etica dell’amministrazione del bene comune che la Fondazione rappresenta servono immediati interventi:
 
A) Gestione del patrimonio della Fondazione.
Eliminare radicalmente ogni possibilità di far ricorso a soggetti ed entità esterne: la gestione del patrimonio è funzione caratteristica che va svolta con risorse proprie ed all’interno della propria struttura operativa responsabile dei risultati.
 
B) Senesità
La Banca deve tornare alle origini, ovvero esercitare la funzione di Banca del Territorio che fa credito alle imprese e le aiuta nei loro investimenti, che sostiene le iniziative produttive nell’agricoltura e nell’ambiente, che valorizza la cultura e l’arte di cui è ricca la nostra terra contribuendo per questa via a creare occupazione e certezza per le future generazioni. Rifiutiamo una banca con aspirazioni monopolistiche che investe in titoli spazzatura e specula sui titoli di Stato. Per questo la Senesità passa oggi attraverso un progetto di scissione della Banca attuale: da un lato quella nazionale che persegue i suoi obiettivi di globalità senza “l’onere” degli interessi locali , dall’altro una banca regionale dell’Italia centrale e di ridotte dimensioni rigorosamente sotto il controllo della Fondazione che salvaguarda l’occupazione nel territorio e che persegue quelle finalità. Non c’è tempo da perdere: il territorio faccia sentire la sua voce. La residenza nel territorio dell’attuale provincia di Siena di una parte degli amministratori della fondazione non può essere una norma finta: o è una residenza che risale ad alcuni anni, o è requisito che va eliminato.
 
C) Poteri di nomina
La Deputazione generale, ricondotta ai suoi compiti essenziali di indirizzo, deve essere nominata essenzialmente dagli organi collegiali di elezione diretta da parte dei cittadini (Comune di Siena, Provincia, Regione Toscana) e, in misura limitata, da enti pubblici e privati “radicati sul territorio ed espressivi, per tradizione storica senese, di interessi meritevoli di essere «rappresentati» nell’organo di indirizzo” (secondo gli indirizzi della Corte Costituzionale) e non più da singole persone, Sindaco o Presidenti di altre istituzioni, benché democraticamente investite di poteri di governo, che ottengono smisurati vantaggi personali dalla riconoscenza dei nominati a scapito della loro autonomia critica. La Deputazione amministratrice, nominata a sua volta da quella generale, può essere utilmente ridimensionata e ridotta a tre membri compreso il presidente. Fermo restando il rapporto di autonomia previsto dalla legge tra nominanti e nominati gli enti nominanti nei confronti della deputazione generale e la deputazione generale nei confronti di quella amministratrice e del presidente debbono essere investiti di poteri di revoca in caso di accertate e conclamate violazioni statutarie o per inosservanza degli indirizzi generali prestabiliti.
 
D) Meccanismi di nomina
Ritenendo fondamentale il possesso dei titoli culturali e professionali e di comprovate esperienze e competenze in capo ai candidati, si chiede l’istituzione con bandi pubblici di un albo permanente e annualmente aggiornato da cui individuare gli eletti con forme di votazione che garantiscano la più ampia articolazione e pluralismo democratico e culturale evitando pasticciati accordi consociativi. A questo scopo debbono essere previste forme di votazione che prevedano un voto limitato e l’obbligo di assicurare che una quota di nominati sia scelta tra le candidature presentate da enti ed associazioni diverse da Comune, Provincia e Regione.
 
E) Incompatibilità
Introdurre un criterio di incompatibilità per le candidature e le nomine che impedisca di usare la Fondazione come sede per il carrierismo di casta anche attraverso la revisione drastica dei compensi come appresso. Quindi stabilire la non candidabilità e la non eleggibilità nella Deputazione Generale e nella Deputazione Amministratrice della Fondazione per gli amministratori (sindaci, presidenti e assessori), i dirigenti in carica e quelli che lo sono stati nei cinque anni precedenti alla nomina dei comuni della Provincia di Siena, della Provincia, della Regione Toscana e delle aziende e società partecipate e, in particolar modo, della banca conferitaria MPS Introdurre un divieto per gli amministratori della Fondazione in carica di assumere incarichi amministrativi e di essere assunti alle dipendenze di enti, Istituzioni e società partecipate dalla Fondazione e dalla Banca, né di soggetti che durante il mandato beneficino delle provvidenze della Fondazione. In caso contrario decadenza automatica dall’organo.
 
F) Compensi e costi
Per il presidente e per i componenti della deputazione amministratrice i compensi non devono eccedere quelli previsti rispettivamente per il sindaco e per gli assessori del Comune di Siena. Per i componenti della deputazione generale, oltre al rimborso delle spese vive, prevedere la corresponsione di un gettone di presenza non superiore a trecento euro lordi a seduta rispetto a quello attuale tuttora esorbitante nonostante le recenti riduzioni. Limitare al minimo indispensabile tutti gli incarichi esterni che siano comunque deliberati dall’organo amministrativo comparando un adeguato numero di offerte di soggetti diversi. Le spese generali di funzionamento della Fondazione (amministratori, personale, beni e servizi) non possono comunque eccedere una percentuale predefinita del bilancio annuale (es. 20%). Ogni superamento comporta la decadenza automatica degli organi.
 
G) Trasparenza degli indirizzi e delle decisioni
La Comunità senese è convinta di avere il sacrosanto diritto di conoscere atti e decisioni di ogni organo della Fondazione e rivendica anzi il diritto di partecipazione alle scelte strategiche quantomeno a livello di consultazione senza che l’Ente possa nascondersi dietro la dichiarazione formale del suo carattere privatistico che non può prevalere rispetto alle dichiarate finalità di utilità pubblica e generale.          
 
 
Circolo Città Domani – Lista Sinistra per Siena
Circolo Peppino Impastato – Italia dei Valori
Circolo Viro Avanzati – Rifondazione Comunista
 

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