Le idee di Rifondazione Comunista per i servizi a Poggibonsi

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Altro grande deficit delle amministrazioni comunali che si sono succedute a partire dagli anni ’90, oltre alla mancanza di pianificazione e prospettiva, è stata la trasformazione della gestione dei servizi essenziali per i cittadini. Non soltanto chi ha governato Poggibonsi negli ultimi tre decenni non ha fatto nulla per opporsi alle privatizzazioni o all’introduzione di logiche di mercato dentro le partecipate a maggioranza pubblica, ma in molti casi si sono posti come vera e propria “avanguardia” (per esempio riguardo al servizio idrico negli anni 90) nelle trasformazioni che hanno portato alla crescita esponenziale delle tariffe per i cittadini, a fronte di una  progressiva decadenza di reti e infrastrutture. L’ingresso sempre maggiore di “capitali privati” non soltanto non ha portato quegli investimenti che avrebbero dovuto restaurare ed ammodernare i servizi, ma ha prodotto un continuo deflusso di soldi dal servizio alla “rendita” dei soci privati. Così oggi ci troviamo, per esempio, un acquedotto che disperde oltre il 30% dell’acqua che parte da Cepparello (con conseguenti rischi, anche strutturali, dovuti alle infiltrazioni), oppure un gestore della nettezza urbana che non riesce a distaccarsi dalla quota di raccolta differenziata raggiunta 30 anni fa quando il servizio era completamente pubblico, e ciononostante è continuamente in deficit, cosa che impone ai comuni una continua rivalutazione delle tasse comunali finalizzate al servizio.

In questa situazione, ben lungi dal ripensare le nefaste scelte degli scorsi anni, le Amministrazioni toscane provano ad imporre un ulteriore “salto di qualità” in senso privatistico volendo la creazione di una “multiutility” che metta insieme la gestione di tutti i servizi essenziali ed attiri nuovi capitali quotandosi in borsa. Il risultato facilmente prevedibile sarà la totale ininfluenza dei comuni, che vedranno le loro quote parte ridotte a minoranze insignificanti, e nuove imponenti rendite per gli azionisti privati da scaricare sulle tariffe dei cittadini.

Rifondazione Comunista si impegna ad ostacolare questo ulteriore saccheggio dei servizi e delle infrastrutture costruite in passato con i soldi dei poggibonsesi. Recuperare la gestione e la capacità di decisione sui servizi da parte dei cittadini su investimenti e tariffe è possibile e necessario. Non è vero che non ci sono i soldi. Basta la volontà politica. Ci impegnamo non soltanto a chiamarci fuori dal disegno “multiutility”, ma anche  a lavorare con i Comuni limitrofi per mettere insieme una “massa critica” sufficiente ad accedere al fondo europeo previsto per le emergenze servizi. Già molte realtà europee anche grandi, come ad esempio la Città di Parigi, sono riuscite, dopo il fallimento della gestione privatistica, a riportare in house servizi essenziali tramite questa forma di finanziamento.

Gestione idrica

Il referendum del 2011 aveva espresso la volontà di un ritorno alla gestione pubblica della rete idrica. Da anni questo responso è disatteso. Intanto, le tariffe dei cittadini hanno subito un incremento che li ha costretti a pagare anche gli utili del capitale privato presente nelle società compartecipate (nel nostro caso Acque SpA). Tutto ciò non ha prodotto benefici sugli investimenti. La gestione di Acque SpA presenta disservizi, distanza dai cittadini e inadeguata capacità di manutenzione. 

Il Comune di Poggibonsi deve essere promotore di un Piano di ripubblicizzazione del servizio, coinvolgendo i Comuni confinanti e di area, ponendosi l’obiettivo di costituire una azienda pubblica specifica. È altresì urgente definire un Piano quinquennale per il rifacimento della rete idrica, ormai obsoleta, causa di forti dispersioni e danni alla rete stradale. Un investimento di tale portata, pur ingente, abbatterebbe comunque gli alti costi di manutenzione. Tale intervento dovrà essere preceduto da un censimento delle tubature in cemento/amianto e di una loro prioritaria sostituzione. 

Gestione dei rifiuti

In prospettiva i processi di raccolta, smaltimento e recupero devono ritornare ad una gestione interamente pubblica del servizio. Nell’immediato il Comune di Poggibonsi deve stabilire un preciso programma di interventi su: modello di raccolta, frequenze, monitoraggio e tariffazione. 

Il comune deve anche: 

  • porre l’obbiettivo immediato di superamento del 65% di raccolta differenziata. Non solo per quantità, ma anche per qualità. La raccolta multimateriale deve essere diversificata e meglio definita tra vari tipi di plastica, metalli e vetro. In quanto alla carta si ha conferma, a posteriori, della maggiore efficienza della raccolta porta a porta rispetto agli attuali cassonetti. Si propone di reintrodurla e di valutare l’ipotesi di passare al porta a porta anche per vetro e multimateriale. È altresì necessario il ripristino di cassonetti per l’indifferenziato con aperture adeguate, per porre fine alla spiacevole diffusissima conseguenza dell’indifferenziato gettato nei cassonetti per i rifiuti riciclabili che compromette la raccolta differenziata nel suo insieme. È nostro dovere ricordare che attualmente il porta a porta viene svolto in 1/3 del nostro territorio e che l’Assessore all’ambiente Roberto Gambassi aveva intenzione di attuare il porta a porta ad una area molto più ampia;
  • incentivare i cittadini al riuso dell’organico tramite la creazione di compostatori di comunità, attraverso i quali è possibile la produzione di “concime naturale” per l’ orticoltura. 

Inoltre, nell’immediato il Comune si impegna a: 

  • ostacolare con ogni mezzo la creazione della multiutility ed il conferimento del servizio a quest’ultima;
  • controllare accuratamente il servizio offerto dall’attuale gestore (Sei Toscana) senza esitare a chiedere il massimo rispetto e a sanzionarlo se non ottempera quanto previsto; 
  • pretendere il rispetto del DPR 158/99 in quanto a consegna del PEF e trasparenza e tempestività della consegna delle informazioni;
  • verificare puntualmente le informazioni ricevute da Sei Toscana circa la quantità e la qualità dei rifiuti prodotti e verificare anche le pesature, a monte e a valle, dei centri di raccolta; 
  • modificare la tariffazione tramite passaggio, nell’arco del mandato, ad una tariffazione puntuale con sperimentazione della pesatura alla fonte dei rifiuti prodotti. Garantire, in ogni caso, la misurazione della quantità dei rifiuti (volumetrica nel peggiore dei casi) e pagamento della parte variabile della tariffa in base alla quantità di indifferenziato prodotto e non ai metri quadri dell’ appartamento o del negozio. 

In attesa della chiusura dell’inceneritore, il Comune di Poggibonsi si impegna a destinare l’indennità di disagio ambientale a detrazione delle tariffe dei cittadini. 

Gestione dei servizi sanitari e sociali 

Il nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN), nato con la Legge 833 del 1978, che era considerato un modello di riferimento a livello mondiale, sta vivendo una fase di pericolosa destabilizzazione, e trasformazione in senso privatistico. Siamo per rilanciare la sanità pubblica onde evitare un serio incremento di spesa per i cittadini e gravi disuguaglianze di trattamento. Anche il Servizio Sanitario Toscano Centralizzato, di recente adozione, va rivisto radicalmente. Esso fu giustificato dalla necessità di ridurre i costi burocratici ed amministrativi. Questo risparmio non c’è stato. La burocrazia è cresciuta e invece si sono ridotte le capacità di risposta ai bisogni sanitari della gente. 

Occorre ritornare al decentramento delle Aziende Sanitarie Locali (AASSLL) nei territori e al superamento della loro logica aziendalistica. Bisogna ridare centralità al ruolo dei comuni per riacquisire una capacità progettuale che unisca prevenzione, diagnostica e cura. Oggi, per molte prestazioni specialistiche ed esami, le attese raggiungono anche i 10-12 mesi e diventano incompatibili con lo stato di salute dei nostri cittadini. 

A livello comunale intanto si dovrà:

  • realizzare uno studio epidemiologico accurato e capillare (a livello di sezioni censimento) che permetta di conoscere dettagliatamente lo stato di salute della popolazione e mettere in correlazione, fra l’altro, le varie fonti di impatto ambientale sul territorio, puntuali e diffuse (traffico, impianti industriali, riscaldamento) con le patologie presenti nel territorio comunale;
  • prevedere il ripristino di un punto prelievi nella frazione di Staggia Senese. 

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