LE RISPOSTE DELL’ACQUEDOTTO DEL FIORA SPA SONO INCONSISTENTI: IL VOTO DEI SINDACI VA CONTRO IL RISULTATO REFERENDARIO

0

COMUNICATO   STAMPA

SEMPRE PIù CITTADINI ADERISCONO ALLA CAMPAGNA DI OBBEDIENZA CIVILE

Sono inconsistenti le argomentazioni giuridiche usate dall’Acquedotto del Fiora SpA nelle repliche inviate ai primi utenti che hanno aderito alla campagna di obbedienza civile promossa dal Forum dei Movimenti per l’Acqua. A 10 mesi dallo straordinario risultato del referendum per l’acqua bene comune la situazione è ancora in altomare e sonosempre di più i cittadini che, con il supporto dei Comitati territoriali, stanno presentando un reclamo al gestore per chiedere di adeguare la tariffa al risultato del referendum del 12 e13 giugno.

“Abbiamo iniziato ad autoridurci la bolletta decurtando la quota di profitto abolita dal secondo quesito referendario, ovvero il 15,9% sul totale dell’importo – spiega Andrea Borgna, portavoce del Comitato Senese– e in caso di un’indebita applicazione di more, porteremo il contenzioso dinanzi al Giudice di Pace, sicuri di avere la legge dalla nostra parte”.

L’abolizione della quota della “remunerazione del capitale” è stata sancita dal voto di 26 milioni di italiani e 1,8 milioni in Toscana, approvata dalla sentenza della Corte Costituzionale (n°26/2011) nella quale si conferma che la normativa è “immediatamente applicabile”, e ratificata dal Decreto n° 116 del Presidente della Repubblica del 18/07/2011.

Riteniamo inammissibile che nella replica dell’Acquedotto del Fiora SpA si dica invece che “la tariffa applicata è stata regolarmente determinata dall’autorità d’ambito con l’approvazione del Piano D’Ambito da delibera Assemblea n.9 del 25.11.2011.”

Significa che i Sindaci in data successiva al referendum hanno votato un Piano d’Ambito che non tiene conto di quanto stabilito dal voto referendario, scegliendo così di tradire la volontà di 26 milioni di cittadini per avallare l’indebito profitto dei partner privati. Riteniamo gravissimo che nella delibera finale i Sindaci presenti dichiarino la loro incapacità di formulare un piano economico che tenga conto del nuovo scenario disegnato dal voto popolare, dalla conseguente sentenza della Corte Costituzionale e dal Decreto Presidenziale n° 116 e che optino quindi per ignorarli tutti in blocco.

Dunque a novembre 2011 sui 56 Sindaci dei Comuni della provincia di Siena e Grosseto, 37 hanno votato a favore, compreso il sindaco di Siena Ceccuzzi, 18 erano assenti mentre l’unico astenuto è il sindaco di Monterotondo, Alessandro Giannetti. A distanza di pochi mesi i Consigli Comunali di Colle di Val d’Elsa e di Casole d’Elsa hanno invece approvato all’unanimità delle mozioni che invitano ad applicare il referendum abrogando la remunerazione del capitale investito. Siamo sulla strada giusta: ci aspettiamo che altri consigli comunali deliberino nella stessa direzione.

I cittadini “obbedienti” che vorranno applicare il referendum e cancellare il profitto dalla bolletta dell’acqua possono consultare il sito www.obbedienzacivile.it o recarsi presso uno dei nostri sportelli, tra cui lo sportello alla sede ACLI alla Lizza il mercoledì dalle 10 alle 12. Perché, come diciamo da tempo, si scrive acqua ma si legge democrazia!

Comitato Senese Acqua Bene Comune
Comitato Acqua Bene Comune Grosseto Amiata Val d’Orcia

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui