Rifondazione Siena partecipa al “firma day”

Petizione per impedire profitti e speculazioni sulla pandemia

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Domani 11 marzo il “firma day” di Rifondazione Comunista di Siena, così come come in tutto il paese, in merito all’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) affinché non si producano profitti e interessi speculativi sulla pandemia. In particolare, ma non solo, affinché venga sospesa la proprietà dei brevetti delle multinazionali e sia resa libera la produzione senza “cappi al collo” speculativi da parte di questi soggetti privati nei confronti degli Stati e quindi dei popoli europei.

E’ sotto gli occhi di tutti il ricatto che le multinazionali stanno compiendo – con il governo Draghi silente e quindi connivente, così come la maggioranza che lo sostiene – , giocando al rialzo dei prezzi, nei confronti anche della Unione Europea e dell’Italia, colpevoli di aver sottoscritto contratti senza penali. Se la petizione europea supererà un milione di firme, la Commissione sarà obbligata a discutere nel merito. Solo così potremo avviare a pieno regime anche la produzione nazionale del vaccino senza spade di Damocle sulla testa (produzione comunque già attuabile), che è al palo e rispetto alla quale anche in Toscana vi sono realtà di eccellenza che sarebbero in grado di farlo. 

È notizia di oggi che, dopo la lunga battaglia della Filctem senese, i vertici della multinazionale GSK si sono dichiarati disponibili a formulare, infialare e confezionare conto terzi i vaccini anti-covid.

Solo con la vaccinazione di massa, e quanto chiesto dalla petizione è condizione essenziale per renderla effettivamente tale, usciremo dall’attuale condizione sanitaria: più il tempo passa, infatti, e la logica delle chiusure (pur necessaria) è sempre meno sostenibile socialmente, economicamente e psicologicamente per le cittadine e cittadini. E’  quindi inaccettabile che il “Dio mercato” e le sue logiche di profitto per ristrette oligarchie (che hanno avuto ampi finanziamenti pubblici per altro) imponga agli Stati il prolungarsi della crisi sanitaria, economica e sociale! Domani quindi saremo impegnati in questa azione di “bene comune primario”, proprio nel giorno in cui, in sede di Organizzazione Mondiale del Commercio, si discuterà la sospensione della proprietà dei brevetti sui vaccini. Fino ad ora l’Italia e la UE sono state contrarie, dimostrando non solo crudeltà interna ma anche miopia esterna, perché, infatti, impedire ai paesi più poveri di produrre vaccini altrimenti non acquistabili significa prolungare la pandemia, che -come si sa- non ha confini. 

Alcune info di dettaglio: si può firmare solo andando sul sito della petizione europea: www.noprofitonpandemic.eu/it


L’istanza, si propone di ottenere una soluzione normativa per:

  • garantire che i diritti di proprietà intellettuale e i brevetti, non ostacolino l’accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro la COVID-19; garantire che la legislazione dell’UE in materia di esclusività dei dati e di mercato non limiti l’efficacia immediata delle licenze obbligatorie rilasciate dagli Stati membri;
  • introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’UE per quanto riguarda la condivisione di conoscenze in materia di tecnologie sanitarie, di proprietà intellettuale e/o di dati relativi alla COVID-19 in un pool tecnologico o di brevetti;
  • introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’UE per quanto riguarda la trasparenza dei finanziamenti pubblici e dei costi di produzione e clausole di trasparenza e di accessibilità insieme a licenze non esclusive.

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