Terremoto: si lavora per garantire strutture ricettive e centri di soccorso

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di Irene Bregola
I movimenti tellurici particolarmente intensi che hanno attraversato la scorsa notte il nord Italia hanno colpito duramente la Provincia di Ferrara, dove la terra ha tremato insistentemente. La prima scossa di magnitudo 4.1 si è verificata tra le province di Ferrara, Mantova, Modena e Rovigo all’1.13 di notte. L’epicentro, stando a quanto rilevato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, sarebbe collocabile tra i comuni modenesi di Finale Emilia e San Felice sul Panaro e il  Comune di Sermide nel Mantovano, l’ipocentro a 6,2 chilometri di profondità, dunque molto a ridosso della superficie.
La replica all’1.43 di notte, magnitudo 2.2 e poi nuovamente alle 4.04 la scossa più forte, magnitudo 5.9, avvertita in Emilia Romagna e in gran parte del nord est, con ipocentro a 10,1 chilomentri di profondità, epicentro 36 chilometri a nord di Bologna. Nel ferrarese questa scossa sussultoria, durata all’incirca venti secondi ha prodotto numerosi danni, non ancora quantificati perché la fase di ricognizione è tuttora in corso. Tra strade ed edifici transennati, perché pericolanti, come lo studentato immediatamente sgomberato per evidenti problemi di tenuta della struttura, diversi sono i cornicioni crollati e i monumenti compromessi. Purtroppo nella Provincia il sisma ha prodotto conseguenze ancora più devastanti, particolarmente nell’alto ferrarese, dove a Poggio Renatico è crollata la torre dell’orologio di Castello Lambertini, e a Sant’Agostino la sede del Comune. Tre  gli operai morti nella fabbrica di ceramiche di Sant’Agostino, un’altra vittima sul lavoro nel crollo della Tecopress di Dosso – rispetto a tali cedimenti è già intervenuta la Procura ponendo sotto sequestro gli edifici –  un’anziana ha trovato la morte tra le macerie della propria abitazione, e ad un’altra è stato fatale un infarto probabilmente imputabile al panico. Molti sono gli edifici inaccessibili, le persone ospitate presso le strutture comunali, in attesa della verifica di agibilità delle proprie abitazioni, sono un centinaio nel Comune di Ferrara, circa 200 a Cento, altrettante a Bondeno, circa 150 a Mirabello, 85 a Vigarano, circa 100 a Sant’Agostino, 60 a Poggio Renatico. Nella giornata di oggi chiuse precauzionalmente le scuole, oggetto di un monitoraggio approfondito e gli edifici pubblici, compresi Comune e sede della Provincia, che sembrano aver  riportato danni strutturali. In attesa di altre e presumibilmente importanti scosse di assestamento, l’attività sismica non si è infatti ancora esaurita, si sta lavorando assiduamente per garantire la piena funzionalità delle strutture ricettive e dei centri di soccorso.
Lunedì 21 Maggio 2012

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