Ucraina: i comunisti istituiscono le milizie popolari per combattere i neonazisti

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I comunisti di Zaporozhe hanno creato una “milizia”, annuncia il Primo Segretario del Partito Comunista di Ucraina Vitalij Misha. Secondo lui, l’iniziativa proviene dai cittadini e da organismi pubblici, allarmati dalla minaccia dei nazisti. Il compito della “milizia del popolo” è mantenere l’ordine pubblico, evitare la destabilizzazione dell’oblast di Zaporozhe e bloccare tutti gli attacchi dai gruppi fascisti. La consigliera regionale comunista Elena Semenenko ha chiesto il divieto del partito “Svoboda” nel territorio della regione di Zaporozhe. L’8 febbraio, si svolgerà un grande corteo antifascista a Kiev dei volontari della “milizia”, composta da: Komsomol di Zaporozhe VSZHT “Gioventù futura d’Ucraina” Guardia Slava Unione dei cittadini ucraini Unione degli agenti di polizia sovietici Organizzazione dei veterani d’Ucraina Funzionari pubblici Associazione dei veterani di Chernobyl I principali obiettivi della milizia è supervisionare il rispetto della legge e dell’ordine nella città, creare squadre d’intervento anti-tumulti, impedire all’opposizione di occupare edifici amministrativi, lotta antivandalica, opposizione a qualsiasi forma di restauro del fascismo e riabilitazione dei crimini commessi dai terroristi dell’UPA. A Lugansk, i comunisti creano la “milizia” per respingere i ribelli I comunisti formano una “milizia” di 200 persone pronta a reagire entro un’ora respingendo i neo-nazisti diretti a Lugansk, afferma il Primo Segretario del Comitato del Partito Comunista di Ucraina, Maksim Chalenko. “Lo scopo di questo gruppo è proteggere i civili e non gli edifici amministrativi. Nostro compito è impedire scontri e provocazioni.” Ha anche notato che la milizia è al centro della rete di organizzazioni primarie del comitato regionale del Partito comunista dell’oblast di Lugansk, che copre l’intera regione. “In ogni strada vi sono comunisti, osservano la situazione nelle zone residenziali e avvisandoci della situazione costantemente, la sede decide come reagire“, ha aggiunto il comunista. 
Traduzione di Alessandro Lattanzio

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