Crisi e licenziamenti, difficoltà anche alla Whirlpool di Siena

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Martedì 29 Novembre 2011



La crisi finanziaria dovuta da una parte alla speculazione internazionale e dall’altra a scelte sbagliate e capestro come nel caso della Banca MPS e dell’Università, sta mettendo in crisi fortemente la tenuta della nostra Provincia.
Ormai sono migliaia i lavoratori che ricorrono alla cassa integrazione, sia a regime ordinario che in deroga, molti sono i contratti di solidarietà e se a questo si aggiungono le difficoltà delle piccole imprese che non vengono pagate a causa del Patto di Stabilità degli Enti Pubblici ed i cali delle presenze turistiche sia in termini quantitativi che di qualità, la situazione si presenta drammaticamente pericolosa. E’ necessario subito un cambio di passo e la creazione immediata di piani di emergenza, interventi starordinari e di fondi di solidarietà nazionali, regionali, provinciali e comunali.
In Valdichiana, i lavoratori della RDB, ai quali va la nostra profonda solidarietà, vivono da oltre un mese nella sede di Montepulciano e stanno cercando con tutte le loro forze di salvaguardare il posto di lavoro. Altre vertenze difficili sono aperte in Amiata all’AMETC ed alla RIMOR, che si aggiungono a quelle aperte da tempo soprattutto in Val d’Elsa.
In questi giorni ci sta preoccupando in maniera molto forte la situazione della Whirlpool che dopo il finanziamento del progetto denominato Higlander con fondi europei e pubblicizzato appena un mese fa, alla presenza dei massimi esponenti delle autorità senesi, compreso il Vescovo, attraverso le dichiarazioni del Presidente della Corporation parlano di un taglio da spalmare fra USA ed Europa di almeno 5000 unità, di cui 1000 in Italia e circa 120 a Siena, prevedendo quindi la chiusura di alcuni stabilimenti definiti non strategici e privi di utili. Proprio su questo tema abbiamo presentato un’interrogazione che sarà discussa nel prossimo consiglio provinciale del 30 novembre per capire cosa sta avvenendo concretamente e quali problematiche si potrebbero aprire in futuro nello stabilimento di Viale Toselli.
Inoltre vorremmo sapere come mai, questi imprenditori così interessati al rapporto con le istituzioni quando c’è da ottenere dei finanziamenti, dimenticano facilmente gli impegni presi, quando si tratta di licenziare o addirittura di chiudere processi produttivi dei quali ci si vanta di innovarli con strumenti di alta qualità tecnologica?!



Gruppo Comunista Provinciale di Siena.

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