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Riceviamo dalla Confederazione Cobas di Pisa, e volentieri pubblichiamo, il seguente comunicato che ben sintetizza le ragioni degli autoferrotranvieri che da oggi stanno scioperando ad oltranza anche in Toscana ed a cui il nostro Circolo -nel suo piccolo- vuole dare piena solidarietà!!
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“Sta andando in scena da troppo tempo un pesante ridimensionamento del trasporto pubblico, di quello ferroviario come di quello locale, con pesanti ripercussioni sulla qualità del servizio per la popolazione e sulle condizioni di lavoro e le retribuzioni dei dipendenti. Due settimane fa gli autoferrotranvieri genovesi si sono ribellati -con massicci scioperi a oltranza durati 5 giorni- alla privatizzazione dell’AMT, sostenuti dalla solidarietà della cittadinanza, certo danneggiata dalla mancanza del servizio, ma convinta che quella lotta avesse obiettivi giusti per tutti, per il personale come per i passeggeri. In Toscana, la nascita della società CTT (che ha messo insieme la CPT di Pisa, la CLAP di Lucca e l’ATL di Livorno) sta rappresentando, con la cancellazione degli accordi integrativi, un attacco senza precedenti al salario, con le buste paga dei dipendenti di Pisa e di Livorno taglieggiate di 250-300 euro al mese e con l’organizzazione dei turni degli autisti che è un autentico massacro della loro salute e una devastazione dei loro diritti. A Firenze, l’ATAF, privatizzata a prezzi stracciati per decisione del sindaco Renzi, marcia spedita verso l’immiserimento delle buste paga, mentre è già stata pesantemente aggravata la prestazione lavorativa. È a questa politica spietata delle società che i lavoratori di Firenze e di Pisa sono stati costretti a rispondere con gli scioperi a oltranza di giovedì e di venerdì, fuori dalle norme previste dalla legge che disciplina il diritto di sciopero nel trasporto pubblico, o meglio che rende simbolico il ricorso allo sciopero. Lo sciopero con le normative di legge diventa cosi’ inefficace, un’arma spuntata, a esclusivo vantaggio delle imprese, le quali in questo modo possono imperversare sui diritti dei cittadini e dei lavoratori, nella certezza di non doverne pagare lo scotto. Scioperi necessariamente a oltranza, in primo luogo contro l’oltranzismo delle aziende di trasporto, ma anche contro una legge sul diritto di sciopero che è stata concepita per impedire ai lavoratori ogni tipo di tutela economica e normativa. Gli Scioperi a oltranza sono espressione del diritto di legittima difesa nei confronti dell’assalto senza scrupoli portato dalle società alla condizione dei lavoratori e a un bene pubblico qual è il trasporto delle persone.”